pozzo storico di Piazza San Francesco

POZZI

Ricerca ed utilizzo acque sotterranee

La normativa consente di attingere alla falda idrica sotterranea attraverso la perforazione di pozzi per uso sia domestico, sia extradomestico.
Le possibilità di realizzare un pozzo sono definite dal Regolamento Comunale e dalla Normativa Regionale di settore.

Per la realizzazione di pozzi domestici e non domestici, fino alla prima falda utile, deve essere inoltrata la SCIA  di cui all'art.124, comma1, lett.g), negli altri casi  la richiesta di permesso di costruire di cui all'art. 119, comma1, lett.a). 

Per i pozzi extradomestici il soggetto competente è la Regione dell’Umbria; il Comune autorizza l‘esecuzione e l’emungimento per i pozzi domestici in un’ottica di tutela della risorsa idrica.
 I pozzi per uso domestico sono quelli la cui acqua è impiegata per:
- consumo umano (igienico e potabile) quando è utilizzata dal proprietario o utilizzatore del terreno su cui sorge il pozzo;
- annaffiamento di orti e giardini;
- abbeveraggio animali da cortile - bestiame (escludendo l'attività tesa alla commercializzazione del bestiame).

 In caso di vincolo paesaggistico (art. 146 D.Lgs 42/04) è necessario produrre la scheda  con la relazione paesaggistica da allegare alla pratica  al momento in cui si presenta la SCIA. 

Per i pozzi in sanatoria che ricadono in zone sottoposte a vincolo paesaggistico, oltre alla scheda con la relazione paesaggistica, è necessario presentare anche la richiesta di accertamentto di conformità ai fini paesaggistici.

Ufficio competente

Area Governo del Territorio e Smart City

Unità Operativa Ambiente e Energia
Strada S. Lucia, 2 Pian di Massiano-Perugia
Telefono 075577-  4107 - 4105 -4371
Referenti: Guendalina Antonini -  Ludovico Ottaviani -Pamela Ceccarelli

Responsabile del procedimento: Ing. Francesca Vincenti
PEC: comune.perugia@postacert.umbria.it
Apertura al pubblico: da Lunedì e Venerdì 09:30–13:00 il Mercoledì orario 15:30-17:00

Soggetti coinvolti

Comune di Perugia: quale Autorità per il rilascio del titolo abilitativo (permesso edilizio o segnalazione certificata d’inizio lavori) oltre che del Nulla Osta per l’emungimento di acqua dai  pozzi a uso domestico.
Regione dell’Umbria: per le funzioni amministrative dei pozzi extradomestici

Fasi del procedimento

Cosa è necessario fare prima di perforare un pozzo domestico:
 - presentare una segnalazione certificata d’inizio lavori (SCIA), se s’intende intercettare la prima falda utile, o  negli altri casi  una richiesta di permesso a costruire  presso l'ufficio  SUAPE - PALAZZO GROSSI
PIAZZA MORLACCHI, 23
L'Ufficio accerterà se l'acqua estratta sarà utilizzata per usi domestici e impartirà le prescrizioni e norme tecniche necessarie di tipo urbanistico, ambientale, di sicurezza, ecc..
Prima di procedere alla perforazione, l'utente dovrà:
- nel caso di area sottoposta ai vincoli paesaggistico e ambientali, acquisire dagli Enti competenti il previsto parere o nulla osta e presentare un’autocertificazione sottoscritta da un apposito professionista nei riguardi dell’eventuale
 Vincolo idrogeologico;
- nel caso di rilascio del permesso a costruire, comunicare con tempestività la data d’inizio dei lavori di perforazione.
Terminati i lavori di perforazione, l’utente dovrà trasmettere la relazione tecnica di “fine lavori” nella quale dovranno essere esplicitati:
- Stratigrafia definitiva
- Coordinate U.T.M. di testa – pozzo ed ubicazione in idonea cartografia
- Modalità di completamento pozzo
- prova di pompaggio finalizzata al calcolo dell’estensione del cono di assorbimento, indicando i criteri seguiti, le misure di portata e di livello correlate alla durata del pompaggio
- indicazione del livello statico e di quello dinamico, unitamente alla portata critica e d’esercizio
- caratteristiche dell’impianto di pompaggio
- indicazione dei mezzi e delle modalità di condizionamento
- tipo di contatore volumetrico
- regolarità contributiva dell’impresa e dichiarazioni di conformità impianti.
Andrà infine richiesta l’Autorizzazione all’Emungimento, come previsto dall’art. 8 del Regolamento comunale per la ricerca e l’utilizzo di acque sotterranee nel territorio comunale.

Quadro normativo

Normativa comunitaria
DIR_2009/90/CE che stabilisce, conformemente alla Direttiva 2000/60/CE, specifiche tecniche per l'analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque
DIR_2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive del Consiglio 82/176/CEE, 83/513/CEE, 84/156/CEE, 84/491/CEE e 86/280/CEE, nonché modifica della direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio
DIR_2006/118/CE sulla protezione delle acque sotterranee dall´inquinamento e dal deterioramento
DIR_2000/60/CE che istituisce un quadro per l´azione comunitaria in materia di acque
DIR_98/83/CE concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano
DIR_91/676/CE relativa alla protezione delle acque dall´inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole
Normativa nazionale
D.Lgs 152/06 e s.m.i. Norme in materia ambientale"
D.lgs 31/2001 "Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano. 
D.M. 19/08/2003 "Modalità di trasmissione delle informazioni sullo stato di qualità dei corpi idrici e sulla classificazione delle acque" 
L. 36/94 "Disposizioni in materia di risorse idriche"
L.4 agosto 1984 n.464 Invio dati delle perforazioni, superiori ai 30 metri di profondità, al Servizio Geologico Nazionale
Regio Decreto 11 dicembre 1933, n. 1775 “Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici”
Normativa Regionale
L.R 1/2015, art. 124, comma 1, lett. g) e art. 119, comma 1, lett.a). 
D.G.R 1330, 28 settembre 2010” D.G.R 393 /2007  concernente "Zona vulnerabile ai nitrati di origine agricola di Petrignano di Assisi: riadeguamento della perimetrazione e nuovo programma di Azione”
L.R 25/2009, PTA  Norme attuative in materia di tutela e salvaguardia delle risorse idriche e Piano regionale di Tutela delle Acque
D.G.R 2052/2005,  Programma di azione per le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola.
D.G.R 1201, 19 luglio 2005 "Designazione e perimetrazione di ulteriori zone vulnerabili da nitrati di origine agricola, revisione delle zone vulnerabili da nitrati già designate"
Normativa Comunale
Regolamento comunale per la ricerca e l’utilizzo di acque sotterranee nel territorio comunale, approvato dal C.C. il 22.11.1993, con atto n. 209.

Costi e Tempi

La segnalazione certificata di inizio attività SCIA  di cui all'art.124, comma1, lett.g) dovrà essere presentata allegando il pagamento dei diritti di segreteria pari a € 67,00.
Entro 1 mese dalla trasmissione della fine lavori,  qualora non vi siano richieste di integrazioni, viene rilasciato il Nulla Osta all’emungimento che può essere negata nei casi previsti all’art. 9 del  Regolamento comunale.

La domanda di permesso a costruire per il pozzo deve essere presentata allegando una marca da bollo di €16,00. Per il suo ritiro è necessario pagare, con apposito bollettino, € 67,00 per diritti di segreteria, unitamente a n. 2 marche da bollo da € 16.00 ognuna.
Ai sensi dell’art. 123 della l.r. 1/15, commi 6 e 7, i tempi previsti per li rilascio  del permesso a costruire è 90 gg.
Dal momento del rilascio del provvedimento, vi è 1 anno di tempo per la presentazione dell’inizio dei lavori.
Il termine per l’inizio dei lavori non può essere superiore a 1 anno dal rilascio del titolo abilitativo  (art. 121 della l.r. 1/2015).
L’ultimazione dei lavori non può superare i 4 anni dalla dichiarazione del loro inizio. Su richiesta, da presentare prima della scadenza dei 4 anni, il termine per l’ultimazione dei lavori, può essere prorogato al massimo per 2 anni, con provvedimento motivato, per fatti sopravvenuti estranei alla volontà del titolare del permesso. Decorso il termine previsto per il completamento dell’opera, il premesso decade di diritto per la parte non eseguita.

FAQ - Domande Frequenti

Che cosa distingue il pozzo domestico dall’extradomestico?
I pozzi per uso domestico si distinguono da quelli extradomestici in base all’utilizzo dell’acqua, che sia rivolto cioè al nucleo familiare dell'utilizzatore e non configuri un'attività economico-produttiva o avente finalità di lucro.


Quali adempimenti autorizzativi comporta la realizzazione di un pozzo?
Prima di iniziare la perforazione di un pozzo è necessario presentare una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) nel caso si intenda intercettare la prima falda utile, oppure una richiesta di permesso a costruire nel caso in cui si intenda perforare fino ad un massimo di - 30,00 m.
Si comunica poi l’inizio e la fine lavori ed infine si richiede l’Emungimento.


Quale documentazione è necessario allegare alla richiesta di autorizzazione?
È necessario allegare alla richiesta o alla SCIA:
1) la documentazione che attesti la proprietà del terreno o il diritto d’uso;
2) la dichiarazione inerente il non utilizzo di altri pozzi o sorgenti, oppure di utilizzare n°.... pozzi o sorgenti, regolarmente autorizzati al servizio dello stesso insediamento e, conseguentemente, la loro posizione in cartografia;
3) la Relazione Idrogeologica, a firma di un geologo abilitato iscritto all’albo professionale.
4) la relazione tecnica e sezione schematica dell’opera di presa, con indicate le caratteristiche costruttive, i mezzi e le modalità di realizzazione.


Quale documentazione devo presentare una volta terminati i lavori?
Va eseguita una comunicazione inerente l’ultimazione dei lavori e l’esito della ricerca, con i seguenti allegati.
1) una dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico realizzato;

2) una relazione tecnica di fine lavori, redatta dal direttore dei lavori, con allegata la stratigrafia dei terreni attraversati ed i risultati delle prove di pompaggio, con le quali si stabilisce la portata di esercizio per lo sfruttamento ottimale dell’acquifero e il raggio del cono di influenza.

3) dati identificativi dell'impresa esecutrice (al fine di poter richiedere il DURC da parte del Comune)

Va inoltre presentata la richiesta di autorizzazione all’emungimento.


Quando può essere negato l’emungimento?
L’autorizzazione può essere negata nei seguenti casi:
1) l’emungimento determina rischi di cedimenti del suolo incompatibili con la stabilità e la funzionalità dei manufatti esistenti;
2) l’emungimento è incompatibile con le caratteristiche dell’acquifero;
3) l’emungimento previsto può determinare un eccessivo depauperamento della risorsa;
4) l’emungimento può creare pregiudizio a opere di presa già esistenti.