L'AMBIENTE RICHIEDE PARTECIPAZIONE - PERUGIA SMART CITY

La protezione dell’ambiente ed il diritto ad un ambiente sano rappresentano alcune delle sfide che la comunità globale è chiamata ad affrontare con adeguate politiche pubbliche. Nel corso degli ultimi anni questi principi hanno trovato sempre maggiore spazio all’interno sia della legislazione europea che di quelle nazionali, stimolando la consapevolezza che il diritto della partecipazione dei cittadini alle scelte pubbliche in materia ambientale, non può esaurirsi nel momento del voto, ma deve trovare applicazione in tutte le fasi in cui si articola il processo di assunzione delle decisioni. In tale ottica, a partire dai vertici mondiali di Rio e di Johannesburg, si è strutturato un processo globale e sistematico di crescita dell’informazione e partecipazione pubblica alle scelte in materia ambientale che ha portato nel 1998 alla firma da parte di tutti gli Stati europei della cosiddetta Convenzione di Aarhus sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico al processo decisionale e l’accesso alla giustizia in materia ambientale. Principio ispiratore della convenzione è stata la consapevolezza che un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale possa contribuire a migliorare la tutela dell’ambiente, salvaguardando il diritto di ogni individuo, delle generazioni attuali e di quelle future, di vivere in un ambiente atto ad assicurare la sua salute e il suo benessere. Il raggiungimento di tali obiettivi richiede innanzitutto una trasformazione del modo in cui la Pubblica Amministrazione si rapporta con i cittadini e, contemporaneamente, dell’atteggiamento con cui i cittadini si rapportano con la Pubblica Amministrazione, in termini di consapevolezza dei propri diritti. Indispensabile inoltre una profonda innovazione delle procedure e delle prassi amministrative che regolano i rapporti con i cittadini nonché un’adeguata formazione dei funzionari pubblici secondo una logica di reale servizio al cittadino. Nell’ottica di una concreta attuazione della Convenzione di Aarhus, l’Amministrazione Comunale vuole promuovere un nuovo modello di governance dell’ambiente in grado di garantire l’accesso del pubblico alle informazioni ambientali, favorire la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali aventi effetti sull’ambiente, estendere le condizioni per l’accesso alla giustizia in materia ambientale con la finalità di prevenire e/o dirimere il conflitto ambientale. Far condividere le decisioni, anziché imporle, ottenere il rispetto delle regole senza impartire comandi, prevenire i conflitti piuttosto che risolverli, costituiscono tendenze e tratti caratteristici del progetto che inoltre considera una corretta gestione delle tematiche ambientali, come un volano per la ripresa economica della nostra città. Di ciò si trova conferma nelle previsioni della strategia “Europa 2020” con la quale la Commissione europ ea ha individuato tre motori di crescita per uscire dalla crisi economica: una crescita intelligente capace di sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione, una crescita sostenibile capace di promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva, una crescita inclusiva, che promuova un alto tasso di occupazione e favorisca la coesione sociale e territoriale. Il progetto prevede inoltre l’istituzione di uno specifico ufficio, l’Informambiente, che avrà la funzione di agevolare i processi partecipativi nonché la realizzazione di un registro dei Comitati e delle Associazioni che dovranno essere chiamati a partecipare ai procedimenti amministrativi contenenti possibili ricadute sul territorio.La protezione dell’ambiente ed il diritto ad un ambiente sano rappresentano alcune delle sfide che la comunità globale è chiamata ad affrontare con adeguate politiche pubbliche. Nel corso degli ultimi anni questi principi hanno trovato sempre maggiore spazio all’interno sia della legislazione europea che di quelle nazionali, stimolando la consapevolezza che il diritto della partecipazione dei cittadini alle scelte pubbliche in materia ambientale, non può esaurirsi nel momento del voto, ma deve trovare applicazione in tutte le fasi in cui si articola il processo di assunzione delle decisioni. In tale ottica, a partire dai vertici mondiali di Rio e di Johannesburg, si è strutturato un processo globale e sistematico di crescita dell’informazione e partecipazione pubblica alle scelte in materia ambientale che ha portato nel 1998 alla firma da parte di tutti gli Stati europei della cosiddetta Convenzione di Aarhus sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico al processo decisionale e l’accesso alla giustizia in materia ambientale. Principio ispiratore della convenzione è stata la consapevolezza che un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale possa contribuire a migliorare la tutela dell’ambiente, salvaguardando il diritto di ogni individuo, delle generazioni attuali e di quelle future, di vivere in un ambiente atto ad assicurare la sua salute e il suo benessere. Il raggiungimento di tali obiettivi richiede innanzitutto una trasformazione del modo in cui la Pubblica Amministrazione si rapporta con i cittadini e, contemporaneamente, dell’atteggiamento con cui i cittadini si rapportano con la Pubblica Amministrazione, in termini di consapevolezza dei propri diritti. Indispensabile inoltre una profonda innovazione delle procedure e delle prassi amministrative che regolano i rapporti con i cittadini nonché un’adeguata formazione dei funzionari pubblici secondo una logica di reale servizio al cittadino. Nell’ottica di una concreta attuazione della Convenzione di Aarhus, l’Amministrazione Comunale vuole promuovere un nuovo modello di governance dell’ambiente in grado di garantire l’accesso del pubblico alle informazioni ambientali, favorire la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali aventi effetti sull’ambiente, estendere le condizioni per l’accesso alla giustizia in materia ambientale con la finalità di prevenire e/o dirimere il conflitto ambientale. Far condividere le decisioni, anziché imporle, ottenere il rispetto delle regole senza impartire comandi, prevenire i conflitti piuttosto che risolverli, costituiscono tendenze e tratti caratteristici del progetto che inoltre considera una corretta gestione delle tematiche ambientali, come un volano per la ripresa economica della nostra città. Di ciò si trova conferma nelle previsioni della strategia “Europa 2020” con la quale la Commissione europ ea ha individuato tre motori di crescita per uscire dalla crisi economica: una crescita intelligente capace di sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione, una crescita sostenibile capace di promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva, una crescita inclusiva, che promuova un alto tasso di occupazione e favorisca la coesione sociale e territoriale. Il progetto prevede inoltre l’istituzione di uno specifico ufficio, l’Informambiente, che avrà la funzione di agevolare i processi partecipativi nonché la realizzazione di un registro dei Comitati e delle Associazioni che dovranno essere chiamati a partecipare ai procedimenti amministrativi contenenti possibili ricadute sul territorio.La protezione dell’ambiente ed il diritto ad un ambiente sano rappresentano alcune delle sfide che la comunità globale è chiamata ad affrontare con adeguate politiche pubbliche. Nel corso degli ultimi anni questi principi hanno trovato sempre maggiore spazio all’interno sia della legislazione europea che di quelle nazionali, stimolando la consapevolezza che il diritto della partecipazione dei cittadini alle scelte pubbliche in materia ambientale, non può esaurirsi nel momento del voto, ma deve trovare applicazione in tutte le fasi in cui si articola il processo di assunzione delle decisioni. In tale ottica, a partire dai vertici mondiali di Rio e di Johannesburg, si è strutturato un processo globale e sistematico di crescita dell’informazione e partecipazione pubblica alle scelte in materia ambientale che ha portato nel 1998 alla firma da parte di tutti gli Stati europei della cosiddetta Convenzione di Aarhus sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico al processo decisionale e l’accesso alla giustizia in materia ambientale. Principio ispiratore della convenzione è stata la consapevolezza che un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale possa contribuire a migliorare la tutela dell’ambiente, salvaguardando il diritto di ogni individuo, delle generazioni attuali e di quelle future, di vivere in un ambiente atto ad assicurare la sua salute e il suo benessere. Il raggiungimento di tali obiettivi richiede innanzitutto una trasformazione del modo in cui la Pubblica Amministrazione si rapporta con i cittadini e, contemporaneamente, dell’atteggiamento con cui i cittadini si rapportano con la Pubblica Amministrazione, in termini di consapevolezza dei propri diritti. Indispensabile inoltre una profonda innovazione delle procedure e delle prassi amministrative che regolano i rapporti con i cittadini nonché un’adeguata formazione dei funzionari pubblici secondo una logica di reale servizio al cittadino. Nell’ottica di una concreta attuazione della Convenzione di Aarhus, l’Amministrazione Comunale vuole promuovere un nuovo modello di governance dell’ambiente in grado di garantire l’accesso del pubblico alle informazioni ambientali, favorire la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali aventi effetti sull’ambiente, estendere le condizioni per l’accesso alla giustizia in materia ambientale con la finalità di prevenire e/o dirimere il conflitto ambientale. Far condividere le decisioni, anziché imporle, ottenere il rispetto delle regole senza impartire comandi, prevenire i conflitti piuttosto che risolverli, costituiscono tendenze e tratti caratteristici del progetto che inoltre considera una corretta gestione delle tematiche ambientali, come un volano per la ripresa economica della nostra città. Di ciò si trova conferma nelle previsioni della strategia “Europa 2020” con la quale la Commissione europ ea ha individuato tre motori di crescita per uscire dalla crisi economica: una crescita intelligente capace di sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione, una crescita sostenibile capace di promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva, una crescita inclusiva, che promuova un alto tasso di occupazione e favorisca la coesione sociale e territoriale. Il progetto prevede inoltre l’istituzione di uno specifico ufficio, l’Informambiente, che avrà la funzione di agevolare i processi partecipativi nonché la realizzazione di un registro dei Comitati e delle Associazioni che dovranno essere chiamati a partecipare ai procedimenti amministrativi contenenti possibili ricadute sul territorio. - See more at: http://istituzionale.comune.perugia.it/pagine/lambiente-richiede-partecipazione#sthash.86PjZxCp.dpuf
La protezione dell’ambiente ed il diritto ad un ambiente sano rappresentano alcune delle sfide che la comunità globale è chiamata ad affrontare con adeguate politiche pubbliche. Nel corso degli ultimi anni questi principi hanno trovato sempre maggiore spazio all’interno sia della legislazione europea che di quelle nazionali, stimolando la consapevolezza che il diritto della partecipazione dei cittadini alle scelte pubbliche in materia ambientale, non può esaurirsi nel momento del voto, ma deve trovare applicazione in tutte le fasi in cui si articola il processo di assunzione delle decisioni. In tale ottica, a partire dai vertici mondiali di Rio e di Johannesburg, si è strutturato un processo globale e sistematico di crescita dell’informazione e partecipazione pubblica alle scelte in materia ambientale che ha portato nel 1998 alla firma da parte di tutti gli Stati europei della cosiddetta Convenzione di Aarhus sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico al processo decisionale e l’accesso alla giustizia in materia ambientale. Principio ispiratore della convenzione è stata la consapevolezza che un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale possa contribuire a migliorare la tutela dell’ambiente, salvaguardando il diritto di ogni individuo, delle generazioni attuali e di quelle future, di vivere in un ambiente atto ad assicurare la sua salute e il suo benessere. Il raggiungimento di tali obiettivi richiede innanzitutto una trasformazione del modo in cui la Pubblica Amministrazione si rapporta con i cittadini e, contemporaneamente, dell’atteggiamento con cui i cittadini si rapportano con la Pubblica Amministrazione, in termini di consapevolezza dei propri diritti. Indispensabile inoltre una profonda innovazione delle procedure e delle prassi amministrative che regolano i rapporti con i cittadini nonché un’adeguata formazione dei funzionari pubblici secondo una logica di reale servizio al cittadino. Nell’ottica di una concreta attuazione della Convenzione di Aarhus, l’Amministrazione Comunale vuole promuovere un nuovo modello di governance dell’ambiente in grado di garantire l’accesso del pubblico alle informazioni ambientali, favorire la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali aventi effetti sull’ambiente, estendere le condizioni per l’accesso alla giustizia in materia ambientale con la finalità di prevenire e/o dirimere il conflitto ambientale. Far condividere le decisioni, anziché imporle, ottenere il rispetto delle regole senza impartire comandi, prevenire i conflitti piuttosto che risolverli, costituiscono tendenze e tratti caratteristici del progetto che inoltre considera una corretta gestione delle tematiche ambientali, come un volano per la ripresa economica della nostra città. Di ciò si trova conferma nelle previsioni della strategia “Europa 2020” con la quale la Commissione europ ea ha individuato tre motori di crescita per uscire dalla crisi economica: una crescita intelligente capace di sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione, una crescita sostenibile capace di promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva, una crescita inclusiva, che promuova un alto tasso di occupazione e favorisca la coesione sociale e territoriale. Il progetto prevede inoltre l’istituzione di uno specifico ufficio, l’Informambiente, che avrà la funzione di agevolare i processi partecipativi nonché la realizzazione di un registro dei Comitati e delle Associazioni che dovranno essere chiamati a partecipare ai procedimenti amministrativi contenenti possibili ricadute sul territorio. - See more at: http://istituzionale.comune.perugia.it/pagine/lambiente-richiede-partecipazione#sthash.86PjZxCp.dpuf
La protezione dell’ambiente ed il diritto ad un ambiente sano rappresentano alcune delle sfide che la comunità globale è chiamata ad affrontare con adeguate politiche pubbliche. Nel corso degli ultimi anni questi principi hanno trovato sempre maggiore spazio all’interno sia della legislazione europea che di quelle nazionali, stimolando la consapevolezza che il diritto della partecipazione dei cittadini alle scelte pubbliche in materia ambientale, non può esaurirsi nel momento del voto, ma deve trovare applicazione in tutte le fasi in cui si articola il processo di assunzione delle decisioni. In tale ottica, a partire dai vertici mondiali di Rio e di Johannesburg, si è strutturato un processo globale e sistematico di crescita dell’informazione e partecipazione pubblica alle scelte in materia ambientale che ha portato nel 1998 alla firma da parte di tutti gli Stati europei della cosiddetta Convenzione di Aarhus sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico al processo decisionale e l’accesso alla giustizia in materia ambientale. Principio ispiratore della convenzione è stata la consapevolezza che un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale possa contribuire a migliorare la tutela dell’ambiente, salvaguardando il diritto di ogni individuo, delle generazioni attuali e di quelle future, di vivere in un ambiente atto ad assicurare la sua salute e il suo benessere. Il raggiungimento di tali obiettivi richiede innanzitutto una trasformazione del modo in cui la Pubblica Amministrazione si rapporta con i cittadini e, contemporaneamente, dell’atteggiamento con cui i cittadini si rapportano con la Pubblica Amministrazione, in termini di consapevolezza dei propri diritti. Indispensabile inoltre una profonda innovazione delle procedure e delle prassi amministrative che regolano i rapporti con i cittadini nonché un’adeguata formazione dei funzionari pubblici secondo una logica di reale servizio al cittadino. Nell’ottica di una concreta attuazione della Convenzione di Aarhus, l’Amministrazione Comunale vuole promuovere un nuovo modello di governance dell’ambiente in grado di garantire l’accesso del pubblico alle informazioni ambientali, favorire la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali aventi effetti sull’ambiente, estendere le condizioni per l’accesso alla giustizia in materia ambientale con la finalità di prevenire e/o dirimere il conflitto ambientale. Far condividere le decisioni, anziché imporle, ottenere il rispetto delle regole senza impartire comandi, prevenire i conflitti piuttosto che risolverli, costituiscono tendenze e tratti caratteristici del progetto che inoltre considera una corretta gestione delle tematiche ambientali, come un volano per la ripresa economica della nostra città. Di ciò si trova conferma nelle previsioni della strategia “Europa 2020” con la quale la Commissione europ ea ha individuato tre motori di crescita per uscire dalla crisi economica: una crescita intelligente capace di sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione, una crescita sostenibile capace di promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva, una crescita inclusiva, che promuova un alto tasso di occupazione e favorisca la coesione sociale e territoriale. Il progetto prevede inoltre l’istituzione di uno specifico ufficio, l’Informambiente, che avrà la funzione di agevolare i processi partecipativi nonché la realizzazione di un registro dei Comitati e delle Associazioni che dovranno essere chiamati a partecipare ai procedimenti amministrativi contenenti possibili ricadute sul territorio. - See more at: http://istituzionale.comune.perugia.it/pagine/lambiente-richiede-partecipazione#sthash.86PjZxCp.dpuf
La protezione dell’ambiente ed il diritto ad un ambiente sano rappresentano alcune delle sfide che la comunità globale è chiamata ad affrontare con adeguate politiche pubbliche. Nel corso degli ultimi anni questi principi hanno trovato sempre maggiore spazio all’interno sia della legislazione europea che di quelle nazionali, stimolando la consapevolezza che il diritto della partecipazione dei cittadini alle scelte pubbliche in materia ambientale, non può esaurirsi nel momento del voto, ma deve trovare applicazione in tutte le fasi in cui si articola il processo di assunzione delle decisioni. In tale ottica, a partire dai vertici mondiali di Rio e di Johannesburg, si è strutturato un processo globale e sistematico di crescita dell’informazione e partecipazione pubblica alle scelte in materia ambientale che ha portato nel 1998 alla firma da parte di tutti gli Stati europei della cosiddetta Convenzione di Aarhus sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico al processo decisionale e l’accesso alla giustizia in materia ambientale. Principio ispiratore della convenzione è stata la consapevolezza che un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale possa contribuire a migliorare la tutela dell’ambiente, salvaguardando il diritto di ogni individuo, delle generazioni attuali e di quelle future, di vivere in un ambiente atto ad assicurare la sua salute e il suo benessere. Il raggiungimento di tali obiettivi richiede innanzitutto una trasformazione del modo in cui la Pubblica Amministrazione si rapporta con i cittadini e, contemporaneamente, dell’atteggiamento con cui i cittadini si rapportano con la Pubblica Amministrazione, in termini di consapevolezza dei propri diritti. Indispensabile inoltre una profonda innovazione delle procedure e delle prassi amministrative che regolano i rapporti con i cittadini nonché un’adeguata formazione dei funzionari pubblici secondo una logica di reale servizio al cittadino. Nell’ottica di una concreta attuazione della Convenzione di Aarhus, l’Amministrazione Comunale vuole promuovere un nuovo modello di governance dell’ambiente in grado di garantire l’accesso del pubblico alle informazioni ambientali, favorire la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali aventi effetti sull’ambiente, estendere le condizioni per l’accesso alla giustizia in materia ambientale con la finalità di prevenire e/o dirimere il conflitto ambientale. Far condividere le decisioni, anziché imporle, ottenere il rispetto delle regole senza impartire comandi, prevenire i conflitti piuttosto che risolverli, costituiscono tendenze e tratti caratteristici del progetto che inoltre considera una corretta gestione delle tematiche ambientali, come un volano per la ripresa economica della nostra città. Di ciò si trova conferma nelle previsioni della strategia “Europa 2020” con la quale la Commissione europ ea ha individuato tre motori di crescita per uscire dalla crisi economica: una crescita intelligente capace di sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione, una crescita sostenibile capace di promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva, una crescita inclusiva, che promuova un alto tasso di occupazione e favorisca la coesione sociale e territoriale. Il progetto prevede inoltre l’istituzione di uno specifico ufficio, l’Informambiente, che avrà la funzione di agevolare i processi partecipativi nonché la realizzazione di un registro dei Comitati e delle Associazioni che dovranno essere chiamati a partecipare ai procedimenti amministrativi contenenti possibili ricadute sul territorio. - See more at: http://istituzionale.comune.perugia.it/pagine/lambiente-richiede-partecipazione#sthash.86PjZxCp.dpuf

La protezione dell’ambiente ed il diritto ad un ambiente sano rappresentano alcune delle sfide che la comunità globale è chiamata ad affrontare con adeguate politiche pubbliche.

Nel corso degli ultimi anni questi principi hanno trovato sempre maggiore spazio all’interno sia della legislazione europea che di quelle nazionali, stimolando la consapevolezza che il diritto della partecipazione dei cittadini alle scelte pubbliche in materia ambientale, non può esaurirsi nel momento del voto, ma deve trovare applicazione in tutte le fasi in cui si articola il processo di assunzione delle decisioni. In tale ottica, a partire dai vertici mondiali di Rio e di Johannesburg, si è strutturato un processo globale e sistematico di crescita dell’informazione e partecipazione pubblica alle scelte in materia ambientale che ha portato nel 1998 alla firma da parte di tutti gli Stati europei della cosiddetta Convenzione di Aarhus sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico al processo decisionale e l’accesso alla giustizia in materia ambientale.

Principio ispiratore della convenzione è stata la consapevolezza che un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale possa contribuire a migliorare la tutela dell’ambiente, salvaguardando il diritto di ogni individuo, delle generazioni attuali e di quelle future, di vivere in un ambiente atto ad assicurare la sua salute e il suo benessere. Il raggiungimento di tali obiettivi richiede innanzitutto una trasformazione del modo in cui la Pubblica Amministrazione si rapporta con i cittadini e, contemporaneamente, dell’atteggiamento con cui i cittadini si rapportano con la Pubblica Amministrazione, in termini di consapevolezza dei propri diritti. Indispensabile inoltre una profonda innovazione delle procedure e delle prassi amministrative che regolano i rapporti con i cittadini nonché un’adeguata formazione dei funzionari pubblici secondo una logica di reale servizio al cittadino. Nell’ottica di una concreta attuazione della Convenzione di Aarhus, l’Amministrazione Comunale vuole promuovere un nuovo modello di governance dell’ambiente in grado di garantire l’accesso del pubblico alle informazioni ambientali, favorire la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali aventi effetti sull’ambiente, estendere le condizioni per l’accesso alla giustizia in materia ambientale con la finalità di prevenire e/o dirimere il conflitto ambientale. Far condividere le decisioni, anziché imporle, ottenere il rispetto delle regole senza impartire comandi, prevenire i conflitti piuttosto che risolverli, costituiscono tendenze e tratti caratteristici del progetto che inoltre considera una corretta gestione delle tematiche ambientali, come un volano per la ripresa economica della nostra città.

Di ciò si trova conferma nelle previsioni della strategia “Europa 2020” con la quale la Commissione europ ea ha individuato tre motori di crescita per uscire dalla crisi economica: una crescita intelligente capace di sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione, una crescita sostenibile capace di promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva, una crescita inclusiva, che promuova un alto tasso di occupazione e favorisca la coesione sociale e territoriale. Il progetto prevede inoltre l’istituzione di uno specifico ufficio, l’Informambiente, che avrà la funzione di agevolare i processi partecipativi nonché la realizzazione di un registro dei Comitati e delle Associazioni che dovranno essere chiamati a partecipare ai procedimenti amministrativi contenenti possibili ricadute sul territorio.

CONSULTAZIONE PRATICHE AMBIENTALI