IN UMBRIA SIAMO TUTTI PIÙ POVERI, COME NE USCIAMO?

Intervento di Urbano Barelli (Vice sindaco e coordinatore della Consulta Ambiente Anci Umbria) CORRIERE DELL'UMBRIA del 22-05-2018

 Buche nelle strade e erba alta nei parchi. Questo racconta la cronaca dei quotidiani locali e nazionali e questa è la fotografìa delle difficoltà dei comuni e delle province nel tempo della crisi. Un tempo di vacche magre e di riduzione delle risorse statali al quale fatichiamo ad abituarci. In questi anni di crisi ci siamo impoveriti tutti, non solo le famiglie ma anche gli enti locali. In Umbria poi la crisi è stata più pesante che altrove. Venerdì scorso la giunta regionale ha presentato il rapporto su "Valutazione del posizionamento del sistema produttivo regionale", con la conferma che tra il 2007 e il 2016 il pii regionale si è ridotto di oltre 16 punti, mentre il tasso di disoccupazione è cresciuto dal 4,6 al 10,5%. Dati allarmanti che vedono scivolare la nostra regione tra quelle meridionali. In un contesto normale un tale disastro economico avrebbe meritato le dimissioni di qualche amministratore pubblico o la rimozione dall'incarico di qualche dirigente, nella nostra regione invece tutto tace. Sui quotidiani non ha meritato neanche un artìcolo m cronaca. Forse perché all'incontro di venerdì era assente l'intera giunta regionale. Come uscire da questo disastro economico? Sempre nello stesso rapporto si legge, da un lato, che la domanda interna è stata sostenuta sia da rilevanti trasferimenti pubblici sia dall'indebitamento delle famiglie e delle imprese e, dall'altro, che i trasferimenti pubblici dall'Unione europea andranno a ridursi nel periodo post-2020. Un dato però sicuro è che l'Unione europea destinerà il 20% delle sue risorse alla sostenibilità ambientale e al contrasto dei cambiamenti climatici. Su tale priorità politica concordano anche i 195 stati che nel 2015 in sede Onu hanno sottoscritto l'Agenda 2030 e concordano scienziati, esperti e anche la chiesta cattolica con l'enciclica Laudato si' di Papa Francesco. Anche l'economia sta andando in tale direzione. Con un investimento annuo di 89,5 miliardi di dollari nel solo 2014, la Ciña è diventato il più grande investitore al mondo in sviluppo di tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Con la sostenibilità ambientale cresce anche il lavoro ed è notizia di questi giorni che sono stati creati 10 milioni di posti di lavoro con la green economy. Ecco quindi che per l'Umbria - la terra di san Francesco, patrono dell'ecologia - vi è una chiara strada da percorrere con decisione e in fretta per uscire dalla grave crisi: quella della sostenibilità ambientale. Il Network Europeo per lo Sviluppo Sostenibile dedica la settimana dal 30 maggio al 5 giugno a stimolare e dare visibilità ad attività, progetti, manifestazioni ed eventi che promuovono lo sviluppo sostenibile e i 17 Obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, declinati dall'Italia nella Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, approvata dal Cipe il 22 dicembre 2017. In tale contesto la Consulta ambiente dell'Anci Umbria organizza per il 31 maggio un workshop proprio su tale argomento chiamando i comuni a proporre idee e proposte di sostenibilità e resilienza territoriale per poi farne un progetto comune da presentare e far finanziare a Bruxelles. La settimana si concluderà il 5 giugno, giornata mondiale dell'ambiente, e in quell'occasione il comune di Perugia, che punta su banda ultralarga e sostenibilità come assi strategici per la smart city, organizza da quattro anni un appuntamento nel quale l'università illustra alla città i progetti e le ricerche sulla sostenibilità. Quest'anno a San Matteo degli Armeni (dalle ore 16) verrà illustrato anche il progetto Climate City Laboratory redatto con il Ciriafsul contrasto ai cambiamenti climatici nei parchi di Perugia del valore di 3,7 milioni di euro. In conclusione, se lo Stato riduce le risorse ai comuni, l'Unione europea le incrementa sulla sostenibilità ambientale e sull'economia circolare proprio mentre l'economia mondiale si sviluppa in tale direzione. C'è quindi più di una speranza per l'Umbria di uscire dalla grave crisi economica e
per i comuni di avere infuturo maggiori risorse per i loro servizi. Il tutto confermando e rilanciando la storia e l'identità della nostra terra, dal Cantico delle creature al Cuore verde d'Italia.
Urbano Barelli (Vice sindaco e coordinatore della Consulta Ambiente Anci Umbria)